Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team) è il campione del mondo MotoGP™ 2023: un risultato che lo porta a confermarsi con la tabella numero 1 sul cupolino, un’impresa realizzata l’ultima volta da Mick Doohan. Prima di lui l’ultimo bis era stato firmato da Marc Marquez nel 2019. Qualche numero sulla sua stagione: sette vittorie, quindici podi e quattro Tissot Sprint. Il margine finale su Jorge Martin (Prima Pramac Racing): 39 punti.
Nato a Torino, ha iniziato con le minimoto e si è affacciato sul palcoscenico internazionale nel 2011, correndo nell’allora CEV, classe 125. Due anni più tardi è passato al Mondiale Moto3™, l’ingresso nella VR46 Riders Academy e al team SKY VR46 nella stagione successiva. Dal 2015 e per due anni, con il team Aspar e su Mahindra, ha fatto coppia proprio con Martin. Ha iniziato a vincere nel 2016, tanto da guadagnarsi un premio speciale: la possibilità di guidare una MotoGP™ nei test di Valencia.
Nel 2017 ha fatto il salto in Moto2™ tornando ai colori Sky Racing Team VR46. Rookie dell’anno con diversi podi all’attivo, nella stagione a seguire ha dato il meglio mettendo le mani sul titolo iridato.
Nel 2019 è passato in MotoGP™ con il team Pramac, a sprazzi veloce ma non sempre capace di concretizzare, un quarto posto a Phillip Island come miglior risultato. Nel 2020 il primo podio nella classe regina a Misano, poi la promozione nel team ufficiale di Borgo Panigale.
Tre podi e una pole nei primi quattro round del 2021 hanno rappresentato segnali incoraggianti, per una stagione nella quale Bagnaia si è affermato come principale rivale di Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP™), vincitore del titolo. Il suo primo successo è arrivato ad Aragon al termine di un serrato duello con Marc Marquez (Repsol Honda Team), bissato una settimana più tardi a Misano.
Il 2022 è iniziato all’insegna del francese, campione del mondo in carica. Ma nella seconda parte della stagione Bagnaia ha suonato la carica e recuperato ben 91 punti sul rivale, presentandosi all’ultimo appuntamento di Valencia in testa e non sbagliando nulla nell’appuntamento decisivo: il Mondiale è così tornato a Borgo Panigale dopo un digiuno lungo 15 anni.
Per il 2023, innanzitutto, la scelta di correre con il numero 1, come fatto in passato da Casey Stoner. In top class, non succedeva dal 2012.
Nel primo round, in Portogallo, oro nella Sprint e primo posto domenica, per iniziare col piede giusto. Poi in Argentina una battuta d’arresto, sesto di sabato e KO la domenica. Negli Stati Uniti, per il terzo round, è salito sul gradino più alto del podio nella Sprint ma nell’appuntamento clou è caduto di nuovo.
Quindi Jerez, dov'è arrivata la risposta. Sudata però, perché arginare le KTM, in formissima, non è stato affatto facile. A Le Mans un altro zero a causa di un contatto con Maverick Viñales (Aprilia Racing). Poi la gara di casa, al Mugello.
In Toscana Bagnaia ha raccolto una doppietta che ha riportato il morale ai livelli giusti, mentre in Germania ha avuto il primo assaggio del duello che lo avrebbe impegnato con Martin, che l’ha battuto. L’italiano ha risposto nell’appuntamento successivo, ad Assen. In classifica, a quel punto, guardava tutti dall’alto con 35 punti di margine.
Secondo a Silverstone, l’ufficiale di Borgo Panigale ha di nuovo convinto in Austria, dove si è messo al collo l’oro della Sprint e ha alzato al cielo il trofeo più prestigioso in palio domenica.
Poi Barcellona, dov’è incappato in un patatrac cadendo alla seconda curva, investito da un altro pilota. Una settimana dopo, a Misano, era già in pista. Proprio lì, è iniziata la riscossa di Martin, che ha fatto doppietta.
In India lo spagnolo ha ottenuto l’oro nella Sprint e il secondo posto di domenica, mentre Bagnaia finiva il Gran Premio con l’ennesimo zero. Martin ha vinto ancora sotto il diluvio di Motegi: a quel punto, il divario in classifica era ridotto ad appena tre punti.
In Indonesia, però, l’iberico ha sbagliato lasciando campo libero all’italiano. È caduto mentre era in testa, consegnando la vittoria al rivale su un piatto d’argento. In Australia, poi, un altro passo falso di Martin, crollato nelle fasi finali mentre era primo a causa di una scelta dello pneumatico posteriore azzardata. Per lui il quinto posto, con Bagnaia secondo e rinvigorito.
In Thailandia una volata al cardiopalma con il pilota Prima Pramac Racing in testa e Bagnaia terzo, ma poi promosso secondo per una penalizzazione a Brad Binder (Red Bull KTM Factory Racing). In campionato, fra i due protagonisti, 13 punti e ancora tre round da disputare.
In Malesia la Sprint ha visto Martin secondo e Bagnaia terzo. La domenica l’italiano si è ripetuto, mentre il diretto antagonista è scivolato quarto.
In Qatar, nel penultimo appuntamento iridato, il sabato è andato a Martin, che il giorno dopo è però affondato puntando il dito sullo pneumatico posteriore. Bagnaia, decimo nella Sprint, ha reagito chiudendo la domenica secondo e portandosi a +21.
Quindi Valencia, dove Martin ha fatto suo il sabato riportandosi a -14. La sua domenica è però finita nella ghiaia, mentre Bagnaia festeggiava il titolo dal gradino più alto del podio.