I dieci piloti che accedono direttamente alla Q2 del Gran Premio Motul del Giappone sono stretti in meno di otto decimi. Tanto infatti il divario fra le due RC16 del team Red Bull KTM Factory Racing che aprono e chiudono la top ten, con la prima posizione a Brad Binder, l’ultima a Jack Miller.

Entrambi hanno a disposizione un nuovo telaio in carbonio già utilizzato dal collaudatore Dani Pedrosa nel Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, dove lo spagnolo aveva raccolto la quarta piazza.

Il crono del sudafricano per la classe MotoGP™ nel turno del venerdì pomeriggio, 1:43.489, è il nuovo record della pista: il precedente, firmato da Jorge Lorenzo sulla Yamaha, durava dal 2015.

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A meno di tre centesimi dalla vetta, il capoclassifica iridato Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team), davanti alla RS-GP di Aleix Espargaro (Aprila Racing).

Quindi la coppia che insegue il campione del mondo in carica nella corsa al titolo: Jorge Martin (Prima Pramac Racing), in ballo per un eventuale sorpasso a -13 da leader, si è slacciato il casco in quarta posizione seguito da Marco Bezzecchi. Il romagnolo del Mooney VR46 Racing Team, vincitore meno di una settimana fa in India, vede Bagnaia a 44 lunghezze.

Sesto Fabio Di Giannantonio (Gresini Racing MotoGP™), che domani mattina si giocherà la pole position.

Nel Gran Premio di casa di Honda e Yamaha, i marchi giapponesi hanno faticato: dovranno affrontare la Q1, perché fuori dalla top ten del venerdì, tutti i piloti in sella alle RC213V e alle M1.

Joan Mir (Repsol Honda Team) ha chiuso dodicesimo davanti a Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP™). A seguire i compagni di squadra dei due: Marc Marquez, caduto nelle fasi finali del turno, e Franco Morbidelli.

Sedicesimo il tester Cal Crutchlow (Yamalube RS4GP Racing Team), impegnato come wildcard.

Top 10

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