Ricordiamoci sempre di quello che ci dicevano i nostri genitori, professori e allenatori quando eravamo piccoli. Se non ce la fai, riprovaci. Le storie vissute al Red Bull Ring e i grandi festeggiamenti di Aleix Espargaró insieme alla sua famiglia Aprilia in pitlane a Silverstone la scorsa settimana ci fanno tornare in mente questo consiglio. Al tempo stesso è servita anche come fonte di ispirazione per altri piloti MotoGP™, e forse a Johann Zarco in particolare, per non mollare mai nell'andare a caccia di quella ancora tanto attesa prima vittoria nella classe regina. Il brillante successo di Aleix a Silverstone non ha coinciso soltanto con la sua seconda affermazione in top class ma anche con la seconda vittoria in generale.
Quella prima vittoria arrivò in Argentina dopo una lunga, lunga attesa. 12 anni e 216 giorni erano trascorsi dal suo debutto in MotoGP™ quando finalmente in sella alla sua Aprilia nel 2022 a Termas de Río Hondo riuscì a battere tutti. Quella seconda vittoria nella magnifica gara di Silverstone è arrivata un anno e 125 giorni dopo, ovvero 26 Gran Premi dopo quella vittoria conquistata in Argentina alla sua 200^ gara in MotoGP™. Penso non debba aspettare così a lungo per centrare la terza vittoria.
Zarco, due volte campione del mondo in Moto2™, sta lottando per il suo futuro in MotoGP™ mentre va ancora a caccia di quella prima tanto attesa vittoria nella classe regina che senza dubbio allevierebbe la pressione. Il francese rispetto a Espargaro è un 'rookie': vanta 113 gare in MotoGP™, con il debutto che risale a sei anni e 147 giorni fa in Qatar. Zarco ha collezionato ben 11 secondi posti.
In passato erano previsti meno Gran Premi e quindi altri hanno dovuto attendere di più rispetto ad Aleix per centrare quella prima bellissima vittoria. L'australiano Jack Findlay nel 1958 debuttò in Germania nella gara della classe 500cc, andata in scena al Nürburgring. 13 anni e 25 settimane dopo ha centrato la sua prima vittoria nel GP dell'Ulster del 1971, alla guida di una Suzuki sull'impegnativo circuito di Dundrod.
Per alcuni piloti di gran talento quella prima vittoria non arrivò mai. Tutti si ricordano della caduta di Colin Edwards nel 2006 ad Assen all'ultima curva, quando stava per andare a centrare la prima vittoria in un Gran Premio. La sua caduta permise al connazionale Nicky Hayden di festeggiare, quell'Hayden che poi a fine stagione avrebbe vinto il titolo mondiale. Per Colin quella grande occasione sfumò nella ghiaia in Olanda e non tornò mai più. La lealtà nei confronti del compagno di box Valentino Rossi e di Yamaha rese possibile la conquista di titoli mondiali. I suoi 12 podi in 196 gare in MotoGP™ meritavano molto di più. Ma non fu così.
Per altri fu una storia molto diversa: Max Biaggi, il finlandese Jarno Saarinen e il britannico in sella alla Norton Geoff Duke facevano tutti parte di quel 'club della prima volta'. Biaggi, quattro volte campione del mondo in 250cc, divenne il primo pilota europeo a vincere una gara della classe 500cc in Giappone oltre che a diventare il primo a vincere alla sua annata di esordio nella classe regina. Accade nel 1998 a Suzuka, 25 anni dopo. Il precedente fu Saarinen che con la nuova Yamaha a due tempi ebbe la meglio in Francia al Paul Ricard. Nel 1950, Duke vinse il Senior TT sull'Isola di Man all'esordio con la 500cc. Duke vinse quattro mondiali in 500cc. Biaggi vinse altre 12 gare e per tre volte chiuse la stagione da vicecampione del mondo. Saarinen fece suoi i primi due appuntamenti ma perse la vita in una caduta che coinvolse più piloti nella gara della 250cc a Monza.
Negli ultimi sette anni in tre al Red Bull Ring hanno vinto per la prima volta in MotoGP™. Andrea Iannone, Jorge Martín e Miguel Oliveira in Austria sono saliti per la prima volta sul gradino più alto del podio. Ecco quindi che sia il luogo che il momento sono propizi per fare in modo che accada nuovamente nella domenica che sta per arrivare.
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